Dismenorrea: La Marea Dolorosa
La dismenorrea o mestruazione dolorosa, è una sindrome complessa, per semplificarla viene distinta in due tipologie: primaria (DP) e secondaria (DS). La dismenorrea primaria inizia in età giovanile, non ha una causa organica riconoscibile, ma può essere legata a squilibri endocrini.
La dismenorrea secondaria esordisce invece in età adulta e può essere associata a endometriosi (vedi box), polipi, fibromi, cisti ovariche.
La dismenorrea si presenta con dolori crampiformi, di durata e intensità variabile, che si manifestano a livello pelvico o lombosacrale e possono essere accompagnati da cefalea, nausea, vomito. Il dolore inizia qualche ora prima della mestruazione, può durare da 1 a 3 giorni e se si accentua nella fase finale dei flussi e se compare dopo i 18-20 anni, può far sospettare una Dismenorrea secondaria.
Nelle donne affette da dismenorrea spesso non si riscontra nulla di anomalo a livello organico, studi più accurati hanno però evidenziato una capacità dell’endometrio di produrre prostaglandine della serie 2, superiore alla media, che sarebbe responsabile dell’eccessiva contrazione della muscolatura liscia dell’utero. Sembra però che anche l’alimentazione e l’attività fisica giochino un ruolo importante: alcuni ricercatori hanno collegato la scarsa presenza di Dismenorrea in donne vegetariane o sportive con l’assenza di grassi animali che riduce l’apporto di acido arachidonico (precursore delle prostaglandine e dei leucotrieni con azione infiammatoria) e con il movimento che ha un’azione equilibrante sulla muscolatura, la circolazione e il drenaggio linfatico.
I due presidi terapeutici più usati dalla medicina occidentale sono: soppressione dell’ovulazione attraverso la pillola contraccettiva oppure uso di analgesici e di antinfiammatori non steroidei (FANS).
Le cure naturali si sono rivelate molto efficaci in questo disturbo, ma in un’ottica di approccio olistico non basterà una pianta o un minerale da prendersi al bisogno, l’intervento dovrà coinvolgere la totalità delle abitudini della donna, per un completo e più veloce risultato.
La dismenorrea secondaria esordisce invece in età adulta e può essere associata a endometriosi (vedi box), polipi, fibromi, cisti ovariche.
La dismenorrea si presenta con dolori crampiformi, di durata e intensità variabile, che si manifestano a livello pelvico o lombosacrale e possono essere accompagnati da cefalea, nausea, vomito. Il dolore inizia qualche ora prima della mestruazione, può durare da 1 a 3 giorni e se si accentua nella fase finale dei flussi e se compare dopo i 18-20 anni, può far sospettare una Dismenorrea secondaria.
Nelle donne affette da dismenorrea spesso non si riscontra nulla di anomalo a livello organico, studi più accurati hanno però evidenziato una capacità dell’endometrio di produrre prostaglandine della serie 2, superiore alla media, che sarebbe responsabile dell’eccessiva contrazione della muscolatura liscia dell’utero. Sembra però che anche l’alimentazione e l’attività fisica giochino un ruolo importante: alcuni ricercatori hanno collegato la scarsa presenza di Dismenorrea in donne vegetariane o sportive con l’assenza di grassi animali che riduce l’apporto di acido arachidonico (precursore delle prostaglandine e dei leucotrieni con azione infiammatoria) e con il movimento che ha un’azione equilibrante sulla muscolatura, la circolazione e il drenaggio linfatico.
I due presidi terapeutici più usati dalla medicina occidentale sono: soppressione dell’ovulazione attraverso la pillola contraccettiva oppure uso di analgesici e di antinfiammatori non steroidei (FANS).
Le cure naturali si sono rivelate molto efficaci in questo disturbo, ma in un’ottica di approccio olistico non basterà una pianta o un minerale da prendersi al bisogno, l’intervento dovrà coinvolgere la totalità delle abitudini della donna, per un completo e più veloce risultato.
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